Oggi parleremo dell’impianto di riscaldamento monotubo.
Questo impianto è sicuramente tra i più famosi, anche se un po’ datato.
Veniva utilizzato fino a qualche decennio fa per un massimo consigliato di 6 corpi scaldanti.
Esempio: i radiatori.
Questo perché al contrario dell’impianto a collettore non ha uniformità nella distribuzione.
Ciò implica che il primo calorifero dell’impianto si scalderà sempre prima dell’ultimo calorifero del circuito.
Questo avviene perché non avendo collettore di distribuzione centrale, come abbiamo spiegato nell’articolo precedente, non va a ottimizzare e distribuire uniformemente il calore e il fabbisogno all’interno di un appartamento.
Detta in termini semplici: ha un tubo di mandata della caldaia che va all’interno di una valvola, dalla quale fuoriesce un ulteriore tubo di ritorno del medesimo radiatore, che andrà ad alimentare il radiatore successivo e così via.
Noi di Idroservizi non consigliamo questo tipo di impianto a meno che non sia strettamente necessario, come nel caso di appartamenti con una metratura ridotta, per un totale di massimo 4 radiatori.
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